Studio Legale Silva

mercoledì 5 settembre 2012

Il casellante che si "sbaglia" tre volte a dare il resto


Può essere licenziato il casellante che si "sbaglia" tre volte a dare il resto all'automobilista, sempre in suo favore e senza che i soldi finiscano nella cassa della società Autostrade per l'Italia.
È quanto è successo al ricorrente (sentenza della Cassazione n°14145/2012) che nel periodo di ferie, dal 30 giugno al 26 luglio, forse contando sulla distrazione pre-vacanza degli accaldati clienti, aveva deciso di "fare la cresta" sul resto da dare agli automobilisti che pagavano il pedaggio.
Una "distrazione" che si era verificata tre volte e non era passata inosservata. Dopo le segnalazioni dei clienti, attenti malgrado la stanchezza e il miraggio della spiaggia, la società Autostrade aveva assoldato uno 007 per controllare i movimenti del dipendente.
L'investigatore non aveva dovuto fare chissà quali indagini: era stato sufficiente controllare il biglietto dei vacanzieri e verificare quanto era stato pagato per il pedaggio.
La conclusione dell'"inchiesta" aveva portato al verdetto di colpevolezza.
Dare per tre volte il resto sbagliato, in un breve lasso, di tempo era sospetto, soprattutto se i soldi presi in più non erano nella cassa, come doveva avvenire in caso di un errore fatto in buona fede.
D'accordo anche la Cassazione che ritiene leso il vincolo di fiducia con il datore di lavoro, anche in considerazione della delicatezza dell'incarico svolto.

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