Studio Legale Silva

lunedì 17 settembre 2012

Licenziata per un panino e una bibita

Quando l'eccesso diventa arbitrio e, conseguentemente, un fatto illegittimo da stigmatizzare.
Questo il caso di una dipendente di un supermercato che viene licenziata perché, secondo l’azienda, avrebbe preso un panino e una bibita per mangiarlo durante l’orario di lavoro ma senza pagarlo.
Non tanto perché, in base alle nuove norme della riforma Fornero, la lavoratrice – nel caso in cui il Tribunale a cui si è ovviamente subito rivolta le dia ragione – potrebbe essere liquidata con un indennizzo ma non reintegrata ma in quanto la mancanza di buon senso sia ormai una costante generalizzata in tutti i settore della vita quotidiana.
A Pescara, una delle addette al bancone della macelleria di un ipermercato prende da uno scaffale un panino e una bibita – non più di 3-4 euro di valore – e lo mangia in orario di servizio. Immediatemente – e prima della fine dell’orario di lavoro – gli viene contestato l’addebito (aver preso i prodotti senza autorizzazione e non averli pagati). E avviato un procedimento di licenziamento per giusta causa per il grave danno provocato.
Ora il termine grave, paradossalmente, potrebbe essere – forse – riferito più al danno di immagine di una dipendente che si prende una pausa per un boccone davanti ai clienti che non al danno economico in sè. Allora, una lettera di richiamo – visto che ne esiste la possibilità – parrebbe più che sufficiente. Ma va detto che la dipendente in questione nell’ipermercato di Pesacara che l’ha licenziata lavora da 14 anni. Se fosse stata un’indisciplinata o una piantagrane non sarebbe più lì da tempo. Viene ancora da pensare che il supermercato ha cercato un pretesto legale per scendere di una unità nella casella dei dipendenti, usufruendo della riforma Fornero.
La lavoratrice è stata raggiunta dalla seguente comunicazione:
“Gentile signora, il suo comportamento è stato di tale gravità da non consentire la prosecuzione neppure temporanea del rapporto di lavoro in essere — le ha scritto la Magazzini Gabrielli Spa nella raccomandata del 16 agosto scorso — essendo venuto meno il rapporto di fiducia verso di lei. Pertanto, la informiamo di aver adottato nei suoi confronti il provvedimento di licenziamento disciplinare per giusta causa, con efficacia immediata”.
Staremo a vedere come evolve la situazione, aggiungendo solo che l'Azienda si è esposta ad un grave rischio giuridico, dato che la cosa è veramente oltre il limite, e mediatico, dato che la ripercussione non potrà sicuramente portare alcun vantaggio commerciale. 

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