Secondo Piero Ichino e Paolo Pinotti: "Per difendere il lavoratore da licenziamenti ingiusti, in Italia, invece
di monetizzare, si tende quasi sempre ad andare dal giudice per
valutare l’esistenza o meno della giusta causa. I tempi dei procedimenti
giudiziari variano moltissimo da città a città: si va dai 200 giorni di
Torino, ai 266 giorni di Milano, ai 429 a Roma. Anche all’interno dello
stesso tribunale, poi ci sono giudici lenti e giudici veloci. A Roma,
per esempio, si va da 179 a 693 giorni. Non solo, ma varia in modo
estremo, da giudice a giudice, la percentuale di volte in cui viene data
ragione al lavoratore o al datore di lavoro. Insomma, una vera
lotteria. Molto costosa per le aziende, e non troppo conveniente neanche
per i lavoratori. Lo stato di cose sembra servire solo ad arricchire
gli avvocati e a costringere i giudici a occuparsi di controversie che
potrebbero benissimo essere risolte in altro modo: ad esempio stabilendo
un prezzo adeguato per la possibilità di licenziare". Il resto dell'articolo: http://www.linkiesta.it/giudice-lavoro#ixzz1oPyK6EBt
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