Studio Legale Silva

sabato 7 aprile 2012

Come Funzionerà la Riforma del Lavoro: Conciliazione

Licenziamento economico. L' obbligo del confronto

La conciliazione obbligatoria potrebbe essere il fattore decisivo per il successo della riforma dei licenziamenti economici. Se la conciliazione funzionerà, il numero di cause pendenti precipiterà e le controversie si risolveranno rapidamente e con reciproca soddisfazione, del datore di lavoro e del lavoratore. Il dubbio è se le Direzioni territoriali del lavoro (Dtl), cui compete la procedura conciliativa, siano in grado di assolverla con uguale efficacia su tutto il territorio nazionale. La conciliazione obbligatoria è prevista per tutti i licenziamenti per motivi economici. In questo caso l' azienda deve comunicare alla Dtl la decisione di licenziare e la Dtl convoca datore di lavoro e lavoratore entro sette giorni per un incontro davanti alla «commissione provinciale di conciliazione». Le parti possono essere assistite dalle organizzazioni sindacali e imprenditoriali. La procedura deve concludersi entro venti giorni, salvo che le parti stesse non chiedano più tempo per raggiungere un accordo. Se a questo si arriva, il lavoratore accetta il licenziamento in cambio di una transazione economica. In questo caso potrà beneficiare anche dell' affidamento a un' agenzia di ricollocamento che lo aiuti a trovare una nuova occupazione. Se invece la conciliazione fallisce, il datore di lavoro può comunicare il licenziamento. Il lavoratore a quel punto farà ricorso al giudice il quale, ai fini delle sue decisioni, dovrà tener conto del «comportamento complessivo delle parti, desumibile anche dal verbale di conciliazione». Tutto ciò per scoraggiare il lavoratore dall' instaurare cause giudiziarie che avrebbero potuto trovare una soluzione conciliatoria. (fonte: Corriere della Sera).

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